Eccoci
Eccoci qui, in vett'al monticello. Via di
Val Pagana, sui resti del tempio che fu, dedicato a Maia;
affacciandoci di qua vediamo la spianata che ospitava Giunone Lucina,
prima dell'assedio di Silla; e di là il Circeo e le isole Pontine.
Questa l'attualità della nuova fucina di Vulcano. La nostra
attualità. Il resto, le visite domenicali ai centri commerciali, ad
esempio, avviene a valle.
Che triste odissea amico avresti dovuto
raccontare
invece di un ciclope un orbo misantropo
geloso dei suoi fedeli fiero del suo
bianco gregge
dalla sua isola ti avrebbe cacciato
tu furbo meticcio l'avresti amputato,
ma colpire l'altro occhio
non avrebbe cambiato la sua cecità
Felice chi come Ulisse attraversa gli
oceani
Felice chi come Ulisse non conobbe il
nostro tempo
Che triste odissea amico avresti dovuto
raccontare
invece che sirene, enormi balene
che attirano le folle allucinate
i loro vascelli roboanti,
arenati, naufragati sulla soglia di
tempi vuoti
annegati rigonfi in grembo ai nostri
ipermercati
Felice chi come Ulisse...
Che triste odissea amico avresti dovuto
raccontare
le mille gole di Silla che vomitano
tutt'attorno
tonnellate di acque corrotte nel tuo
Mediterraneo
d'Iperio i buoi sacri massacrati per un
fast-food
e la grotta di Calipso, dimora per il
tuo riposo
visitata in fretta da turisti in
bermuda.
Felice chi come Ulisse...
(“Triste Odyssée”-Emmanuel Ferrari – Les Troublamours “LA BALLADE DE NINOUR”)